giovedì 27 novembre 2025

Čakovec terzo giorno

 Pratiche riabilitative e inclusione: uno sguardo sulla scuola ospitante. 

La giornata di oggi ci ha immersi nel cuore dell’approccio riabilitativo della scuola croata, aprendoci a una visione diversa, organizzata e fortemente orientata all’autonomia degli alunni con disabilità. Abbiamo partecipato ad attività rivolte ai docenti sulle pratiche riabilitative, cercando di rispondere alla domanda: “Cosa facciamo e perché lo facciamo?”

Abbiamo approfondito:

- i principi di accessibilità applicati nella scuola,  

- l’uso della comunicazione assistiva,  

- la terapia motoria orale,  

- la valutazione funzionale della vista.

Nel corso della visita, abbiamo osservato ambienti, strumenti e sessioni di terapia in cui erano presenti insegnanti di sostegno e assistenti specializzati, ciascuno formato in modo mirato per rispondere ai bisogni specifici degli studenti. In Croazia, per insegnare ai bambini con disabilità è previsto un percorso formativo di cinque anni, e il supporto medico è continuo: ogni alunno viene  sottoposto a check-up mensile personalizzato.

I bambini sono inseriti in gruppi omogenei, secondo la tipologia di disabilità. Quello che più ci ha colpito è stata la naturale collaborazione tra pari: piccoli gesti di aiuto reciproco, come un bambino che insegna all’altro a chiudere la cerniera del giubbotto, raccontano più di tante parole.  Tutto ruota intorno al potenziamento delle autonomie globali, con l’obiettivo di formare adulti il più possibile indipendenti.

Il lavoro quotidiano di co-progettazione tra docenti e terapisti, reso possibile dalla condivisione di spazi e tempi, garantisce interventi tempestivi e personalizzati. Un’organizzazione che, per certi versi, si discosta da quella italiana, offrendo spunti di riflessione e confronto sul nostro modo di fare inclusione.





Finale di giornata: tra fiabe, freddo e shopping terapeutico

Dopo una giornata intensa tra terapie, autonomie e tanta ispirazione, ci siamo concessi un meritato post-scuola… da favola, letteralmente!

Abbiamo preso il treno – stile Erasmus on the road – e siamo arrivati a Varaždin, un piccolo gioiello che pare uscito da un libro di racconti. Un borgo ordinato, curato e talmente fermo nel tempo che quasi ci aspettavamo di veder spuntare cappelli a cilindro e carrozze. Passeggiando tra le viuzze pittoresche (e gelide!), ci siamo dedicati a un’attività fondamentale per la salute mentale: shopping compulsivo di souvenir, ovviamente educativi. O quasi. La serata si è conclusa con *bevande calde stretti nei cappotti, a discutere di quanto faccia freddo, ma anche di quanto sia bello scaldarsi con la bellezza dei luoghi, della compagnia e… delle tazze fumanti.

Un finale perfetto per una giornata intensa, con la valigia un po’ più piena (di esperienze e calamite).






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